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Basilio Russo
Abitante del Villino dalla porta rossa
A 87 anni, Basilio è la memoria storica del villino Domea e ha visto Cinisello crescere e trasformarsi sotto i suoi occhi. Se c’è qualcuno che può raccontare com’era Cinisello “una volta”, quello è Basilio.
Basilio è nato in Sicilia, nelle campagne vicino a Caltanissetta. Da bambino correva scalzo ovunque e quando i suoi genitori gli regalarono un paio di scarpe nuove… beh, non se la sentiva di metterle. Le legava con i lacci sulle spalle e continuava a camminare a piedi nudi, come aveva sempre fatto.
Poi è arrivato il trasferimento… Basilio era ancora un ragazzo quando lasciò la Sicilia per raggiungere Cinisello. “All’epoca era tutta campagna” racconta. “Solo qualche cascina qua e là… e adesso guardate quante case!”.
Uno degli aneddoti che racconta sempre, con una risata, riguarda l’arrivo dei suoi genitori in Stazione Centrale, all’inizio degli anni ‘70. Sarebbe dovuto andare a prenderli, ma il telegramma che annunciava il loro arrivo non era ancora arrivato. Così, quando scesero dal treno, non trovarono nessuno ad aspettarli. “Una tragedia!” la definisce Basilio, ricordando la confusione e l’agitazione di quel giorno. Ma alla fine, tutto si risolse per il meglio.
Basilio si ricorda anche di quando il villino Domea, dove oggi abita con Giancarla e Francesco, ospitava un allevamento di polli. E, con aria nostalgica, scuote la testa: “Oggi i polli non sanno più di niente! Dovrebbero razzolare liberi nel cortile e mangiare solo crusca e frumento.”
Nel giardino del villino c’è anche un albero di mandarini, che gli ricorda la sua infanzia in Sicilia. Ma quando ne assaggia uno… “Troppo aspri! Non si riescono a mangiare!” dice scuotendo la testa.
Oggi Basilio è una delle anime del villino, sempre pronto a scherzare con Giancarla e Francesco e a ricordare loro quando è ora di prendere le pastiglie. “Dovremmo fare un film sulla nostra vita qui dentro!” dice ridendo.
Ma tra una chiacchiera e l’altra, c’è anche spazio per le passioni. Basilio ama l’astronomia e gli piacerebbe organizzare nel villino delle serate dedicate alle stelle, invitando degli esperti a parlarne. Perché guardare il cielo è un po’ come guardare il futuro: c’è sempre qualcosa di nuovo da scoprire, a ogni età.
Domea è anche questo: un posto dove i ricordi incontrano il futuro e ogni giorno c’è spazio per un nuovo inizio.