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L'importanza degli spazi educativi diffusi per contrastare il disagio giovanile sul terrritorio
Con l’arrivo dell’estate e la sospensione delle attività scolastiche e formative, molti adolescenti – soprattutto quelli che già vivono in situazioni di fragilità personale, familiare o sociale – si trovano a vivere giornate prive di routine strutturate e di punti di riferimento educativi. Questa condizione può generare un senso di disorientamento che, se non accompagnato da occasioni positive di socialità e crescita, va ad alimentare diverse forme di disagio.
Tra queste rientrano fenomeni espliciti come l’isolamento relazionale, la noia cronica e la ricerca di stimoli forti, ma anche segnali più silenziosi e meno visibili: l’uso eccessivo e disfunzionale di dispositivi digitali, il ritiro sociale, la dipendenza da social network, l’esposizione a contenuti inappropriati e il rischio di cyberbullismo.
In un tempo in cui la tecnologia è parte integrante della vita quotidiana, è fondamentale promuovere spazi di ascolto, prevenzione e accompagnamento, capaci di intercettare il malessere e di costruire alleanze educative tra adulti, servizi e comunità.
In questo scenario, l’estate rappresenta anche un’opportunità preziosa per lavorare in chiave preventiva: per intercettare precocemente segnali di malessere, costruire legami significativi e continuare a proporre occasioni positive di socialità e crescita, anche informali.
Biblioteche, centri estivi, cortili di quartiere, spazi gioco, associazioni sportive e culturali possono diventare – se riconosciuti e valorizzati – veri e propri presidi educativi diffusi, capaci di raggiungere anche chi fatica ad accedere ai servizi strutturati.
Come Insieme per il Sociale, riteniamo fondamentale rafforzare il lavoro di rete tra servizi, scuola, terzo settore e famiglie, promuovendo alleanze educative di comunità. Alleanze capaci di attivare contesti sicuri e accoglienti in cui ogni bambina e ogni bambino, ogni adolescente, possa trovare un posto, sentirsi visto, ascoltato, riconosciuto.
Anche d’estate, anche nei luoghi più informali, anche lontano dai riflettori.
Perché il benessere dei più giovani si costruisce giorno per giorno, dentro e fuori i servizi, dentro e fuori la scuola.
