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Un nuovo modello di assistenza per le persone anziane

Legge 33/2023: un nuovo modello di assistenza per le persone anziane

Il tema della non autosufficienza è sempre più centrale nel dibattito sulle politiche sociali, anche alla luce dell’invecchiamento progressivo della popolazione. Con la Legge Delega 33/2023, si avvia una riforma strutturale del sistema di assistenza e supporto, con l’obiettivo di garantire maggiore integrazione, continuità e qualità nei servizi dedicati alle persone anziane.

La riforma sostiene alcuni principi fondamentali:

  • Invecchiamento attivo: promuovere stili di vita sani e attivi per prevenire la perdita di autonomia e favorire il mantenimento delle capacità fisiche, cognitive e relazionali delle persone anziane
  • Valutazione multidimensionale unificata: definire un sistema standardizzato di accesso ai servizi, capace di leggere in modo integrato i bisogni della persona anziana e di costruire una presa in carico personalizzata
  • Valorizzazione dell’assistenza domiciliare: offrire alternative concrete alla residenzialità, per permettere alle persone anziane di continuare a vivere domicilio e nel proprio ambiente di vita per un periodo di tempo il più lungo possibile
  • Sostegno ai caregiver familiari: riconoscere e valorizzare il lavoro di cura svolto in ambito familiare, attraverso strumenti di sostegno, orientamento e tutela
  • Innovazione e digitalizzazione: promuovere l’uso di tecnologie assistive, telemedicina e soluzioni digitali per migliorare la qualità dell’assistenza e contrastare l’isolamento sociale.

 

Gli orientamenti introdotti dalla Legge 33/2023 sono pienamente coerenti con l’operato di Insieme per il Sociale, che da anni promuove servizi a supporto della domiciliarità e del lavoro di cura.

Tra questi:

  • Assistenza domiciliare per persone anziane
  • Trasporti sociali per garantire il raggiungimento di servizi sanitari, centri diurni e luoghi di socializzazione
  • Servizio assistenti familiari, per affiancare le famiglie nella ricerca e nella gestione di figure competenti.

 

Tutti questi interventi contribuiscono a rafforzare le reti di prossimità, intese come l’insieme di servizi territoriali, professionisti e risorse comunitarie che si attivano intorno alla persona nei momenti di maggiore vulnerabilità. Significa essere presenti nei contesti di vita quotidiana, costruire risposte personalizzate e sostenere le famiglie nel loro ruolo di cura, per evitare che siano lasciate sole nel fronteggiare bisogni complessi senza un adeguato supporto.

Promuovere la permanenza a domicilio non è solo una scelta gestionale, ma un orientamento culturale che mette al centro la persona, la sua casa, le sue relazioni. Sicurezza, autonomia e benessere derivano dalla capacità di integrare servizi, reti familiari e comunitarie, in una logica di accompagnamento continuativo e non emergenziale.